Il pilota del Team reggiano EVO Kart nella stagione 2017 si appresta ad affrontare impegni di caratura internazionale che dovrebbero portarlo alla definitiva consacrazione nel panorama kartistico internazionale. Ad arricchire il suo importante programma anche il passaggio di categoria in OK.
KA: Umberto, hai iniziato a collaborare con la EVO Kart nel 2016, a stagione avviata, come ti sei trovato?
UL: Per tutta la mia carriera il mio approccio al karting è stato abbastanza diverso da quello di quasi tutti i miei colleghi. Ho quasi del tutto saltato la categoria 60 Mini, fondamentale per porre le corrette basi per salire poi nelle successive categorie, andando praticamente quasi subito a debuttare nella categoria Junior. Questo mi ha sicuramente complicato le cose e mi ha costretto ad attendere forse un po’ più tempo del dovuto per trovare la mia giusta dimensione. Questa dimensione penso e spero però di averla trovata proprio con il costruttore/team EVO Kart che alla professionalità ha unito un ottimo livello di interazione umana che mi ha aiutato molto in questa stagione. Per questo ho deciso, insieme alla mia famiglia, di proseguire su questa strada e di correre anche nel 2017 con loro nella nuova categoria OK.
KA: Proprio il passaggio di categoria non ti spaventa alla luce dei tuoi impegni internazionali?
UL: In realtà era un passaggio praticamente dovuto o quasi. La scelta di correre nel WSK e nell’Europeo è nata dalla volontà, condivisa, di confrontarsi con i massimi vertici del kartismo internazionale. Già lo scorso hanno avevo disputato alcune gare del WSK, della ROK e soprattutto la gara mondiale del Bahrain e questo mi ha dato il là verso il grande salto del 2017. Sono consapevole che sarà molto dura, ma considero questo progetto molto stimolante e formativo e penso che se si vuole pensare in grande ci si debba sempre confrontare con i grandi.
KA: Parliamo della gara del Bahrain. Cosa ti ha lasciato questo evento mondiale?
UL: E’ stata un’esperienza indimenticabile. C’erano i migliori piloti al mondo della OKJ e correre insieme a loro è stato per me un onore. E’ stata dura e per certi versi scioccante come esperienza perché ho capito davvero lo spirito che anima i top drivers della categoria. Non ho mai visto così tanti contatti e dure lotte in pista come in quella gara ed esserne, purtroppo, spesso stato vittima mi ha fatto capire che per stare in una “fossa di leoni” come quella devi davvero tirare fuori gli attributi. Ecco quell’evento mi ha fatto capire che ci voglio e di devo provare quest’anno.
KA: Oltre all’Europeo e al WSK cosa hai in programma nel 2017?
UL: Ovviamente questi due campionati sono i due principali miei obiettivi della stagione ma tornerò a correre anche nella gara inglese del Mondiale per rivivere quella magnifica competizione. Non penso invece di partecipare agli eventi ROK in quanto non mi sono particolarmente trovato a mio agio.